Ravioli rosa alla barbabietola ripieni di patate e speck
Tempo fa su Alice.tv ho scoperto che è possibile usare la barbabietola anche per colorare la pasta all’uovo e stenderla in tutti i modi, così da avere ravioli, tortellini, tagliatelle e pappardelle rosa!
Che fantastica idea, quasi quasi ci proviamo!
Ingredienti
- Farina 500g
- Uova 3
- Barbabietole lesse 2
- Sale 1/2 cucchiaio
- Olio d’oliva 2 cucchiai
Procedimento
Il procedimento è praticamente lo stesso della pasta fresca, l’unica cosa che cambia è la dose delle uova. Normalmente si dovrebbe aggiungere un uovo ogni 100g di farina, ma in questo caso la barbabietola darà sia colore che umidità, quindi saranno necessarie solamente 3 uova.
Formare la solita fontana di farina e ad un angolo mettere il sale.
Al centro versare la barbabietola frullata con il proprio liquido e cominciare a mescolare.
Ogni qual volta che l’impasto vi sembrerà troppo duro aggiungete un uovo e approfittatene per versare anche l’olio.
Non preoccupatevi se non saranno necessarie tutte e tre le uova, vuol dire che la vostra barbabietola sarà più acquosa di quelle che ho utilizzato io.
Formate un panetto e lasciatelo riposare in frigo per circa mezz’ora avvolto nella pellicola da cucina.
Nel frattempo preparate il ripieno cominciando a lessare quattro patate di media grandezza.
Spellatele, schiacciate con l’aggiunta di un goccio di latte e aggiungete sale, pepe e noce moscata.
Quando saranno fredde, tagliuzzate delle fette di speck al loro interno e mescolate.
Questa sarà la farcitura per i vostri ravioli.
Stendete la pasta molto sottile (purtroppo io ho dovuto farlo a mano, ed è stata un’enorme fatica) e cominciate a coppare della misura che più vi aggrada.
Posate una pallina di ripieno al centro del raviolo e, inzuppando un dito in un bicchier d’acqua, inumidite i bordi del raviolo.
Poggiate poi il cerchio superiore e schiacciate intorno al ripieno prima di sigillare, così da far fuoriuscire l’aria formatasi all’interno.
Ecco i vostri ravioli rosa! Ora basterà cuocerli e condirli a piacimento oppure congelarli e consumarli in un’altra occasione.
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